Nel 1447 venivano incorporati i beni di un ospedale sito a Navelli in quello più grande di San Salvatore ad Aquila, sorto per volere di San Giovanni da Capestrano. Nel catasto di Navelli, della fine del XV secolo, viene ancora citato questo spitale (“ospedale”), luogo di ricovero per viandanti e pellegrini che percorrevano l’altopiano e che dovevano sostare la notte in questa struttura, oltre a ristorarsi, prima di riprendere il viaggio. All’ospedale era annessa la Chiesa di San Girolamo, santo medico, restaurata nel dicembre 2011. La zona è ancor oggi ricordata col toponimo la cròcë dë ru spëdàlë, dove per “croce” si intende “incrocio”, “crocicchio”.
